24 ore, 12 mesi

Cosa succede quando una collezione attraversa le giornate, i mesi e gli anni.

È proprio questo lo scopo dell’ultima collezione di Paule Ka: vivere insieme alla donna che indossa questi capi.  La giornata è formata da 24 ore, un anno si compone di ben 12 mesi e il brand in questione vuole accompagnarci nella nostra vita dalla mattina alla sera, attraversando tutte le stagioni e i contesti che la vita ci offre. 

La collezione si pone come una seconda pelle, come un grillo parlante sulla nostra spalla che ci segue e ci consiglia.

Si apre così la giornata ed il mattino ha l’oro in bocca. Anzi, più che l’oro direi il bronzo di un trench che si riversa su camice azzurre e pantaloni bianco panna, look perfetto per avviarci verso il nostro ufficio. Certo, questa non è l’unica proposta che la giornata offre. Possiamo anche osare un po’ più ed optare per un tailleur in seta color pastello, quasi come un quadro impressionista, tenue e allo stesso tempo rigoglioso di natura. Ed ancora un abito blu oceano abbinato ad una giacca in raso azzurro pastello, ma anche un tubino verde acqua piuttosto che un completo formato da giacca rosso mattone in velluto e un pantalone vinaccia che avvolge le forme.

Poi arriva finalmente il pomeriggio e noi vogliamo godercelo nel relax più totale, magari con una passeggiata in centro o una scampagnata in bicicletta. Ed ecco che la collezione presenta abiti all’altezza del ginocchio, stretti in vita e dalle tinte pallide; poi ancora vestitini oversize con maniche a tre quarti a campana, fino a bermuda di un bianco ottico abbinati ad una giacca dello stesso colore ma con un reverre allegro e ricamato. Un pomeriggio, dunque, che si appropinqua al tramonto e alla voglia di gustarsi un buon aperitivo avvolti dall’ampiezza di una gonna rossa o di un pantalone arancione, che come l’imbrunire va ad incontrarsi con il verde ed il blu di una giacca e di un top.

Ed ecco la sera, e la collezione ci spinge verso un contesto elegante, dove indossiamo raffinatissimi abiti o tailleur perlati, ideali per una cena romantica, dopo la quale siamo pronti al gran finale.

Ed eccoci quindi su una terrazza parigina, o forse a Shanghai o magari a San Francisco: gli abiti sono lunghi, luminosi, ci accarezzano il corpo e, in modo elegante, mettono in mostra le forme.

Non è passato un giorno, è passato un anno. Non ce ne siamo nemmeno accorti.

Luca Pietro Chiesa