La campagna pubblicitaria P/E 2018 firmata Premiata racconta attraverso le immagini una storia di colori, arte e cambiamento.
Il marchio Premiata nasce nel 1991 e con esso le prime sperimentazioni su capi e accessori studiando nuovi processi, tinture, lavorazioni e finissaggi d’avanguardia. La prima collezione donna, caratterizzata dalla suola in gomma, viene invece creata nel 1996.
Da quel momento il fondatore Graziano Mazza non si è più fermato, continuando di stagione in stagione a rafforzare i valori e l’estetica del brand. Il designer crede sia nell’idea che il vero lusso contemporaneo e la bellezza stiano nella diversità, nell’ inusuale ed irripetibile, sia nel pensiero che la normalità non esista e che quest’ultima sia solo un concetto imposto dalla società nella quale viviamo.
Non c’è nulla di sbagliato nell’essere diversi perché solo così si è veri ed unici.
L’essere difformi dalla “norma” rende le collezioni Premiata mai scontate e banali, lontane da quelli che possono essere i trend di stagione; i prodotti si presentano come eclettici, istintivi e senza regole prestabilite.
L’ispirazione per la campagna pubblicitaria primavera/estate 2018 di scarpe e accessori è nata con un lungo viaggio che ha portato il brand ad esplorare strade e quartieri, alla ricerca di tutte quelle persone che quotidianamente combattono fortemente per la loro identità artistica e per la convivenza culturale, nonché per la loro unicità e autenticità. Questa esplorazione si è conclusa a Lemon City, un quartiere di Miami, chiamato anche Little Haiti per l’elevata presenza di immigrati di origine haitiana e soggetto a cambiamenti ambientali continui negli ultimi anni.
Contemporaneamente, la zona sta guadagnando tuttavia un significativo ruolo nella scena culturale della città, tanto da diventare fulcro dell’Art Beat Miami durante l’ultima edizione di Art Basel. Lemon City è composta soprattutto da caratteristiche pareti colorate dai toni accesi e murales, una vibrante vita culturale, tipiche barberie e le immancabili Haitian voodoo botanicas.
In questi luoghi si trovano storie di creatività e resistenza, rappresentate perfettamente dal visual artist Joseph Wilfrid Daleus, del cantante folk e attivista Joseph Emmanuel Charlemagne e da Serge Toussaint’s. Quest’ultimo è uno street artist che combatte ogni giorno la propria battaglia contro l’abbattimento dei muri vecchi presenti nel suo quartiere.
La sua azione simbolica e al tempo stesso concreta è stata fondamentale per la realizzazione della campagna pubblicitaria che ritrae su quei muri uno dei suoi graffiti, raffigurante un noto patriota haitiano, proprio pochi giorni prima della sua demolizione per far spazio all’avanzamento serrato della modernità.
Per Premiata, questi muri esotici rappresentano l’identità di coloro che sono stati coraggiosi tanto da violarne la vuota uniformità, per lasciare un messaggio ai posteri.
Perché trasformando un muro alla volta, il mondo può diventare un luogo migliore.
Matteo Turati