Il cantiere è aperto

Il nascente marchio Last Heirs illumina il panorama moda tedesco con una collezione di forte impatto che miscela ciò che tutti conosciamo come completi da lavoro con un innovativo streetstyle e un pratico sportwear. 

Hanno utilizzato come palcoscenico la Mercedes-Benz Fashion week di Berlino gli stilisti già noti Lea Roth e Max Dörner per presentare la loro nuova proposta di moda figlia della gavetta nelle multinazionali d’eccellenza di moda LVMH e Commes des Garçons. Il fine è chiaro: stravolgere l’immagine moda odierna per crearne una in grado di guardare al futuro sia come teorica che come utilizzo di materiali; il mezzo attraverso il quale si arriva a tutto questo è geniale: un collettivo di designer emergenti e capaci provenienti da zone diverse del mondo e collegati attraverso idee e web. In un’epoca in cui lo share è alla portata di tutti, gli stilisti hanno sfruttato questa teoria per creare uno “sharing economy” dove più idee trovano un incontro senza necessariamente trovare un contatto pratico. Questa variante coerente e contemporanea di gestione di un marchio di moda crea il marchio Last Heirs e la sua collezione SS18, basata su un mood street in cui tessuti poveri, anche riconducibili al panorama fetish, trovano spazio in passerella un modo tutt’altro che banale: il blue jeans si alterna al PVC creando una linea completamente alternativa al dandy.

Work in progress” è il nome della primavera-estate made in Germany, i capi sono talmente di forte impatto visivo che non occorre essere degli esperti di moda per capire il fil rouge sul quale si sviluppa la collezione; lo street style figlio di una Londra sempre al passo con le nuove tendenze sembra lasciare spazio al nuovo stile tedesco, che regge benissimo il confronto. Pochi modelli ma di forte impatto in una palette che va dal blue jeans all’arancione fluo; tute da lavoro trasformate in outfit, giubbotti in jeans con retro completamente in vista attraverso il pvc, pantaloni oversize in plastica e in jeans, tessuti catarifrangenti che diventano maxy tute con scollature e spacchi laterali. La classificazione binaria uomo-donna viene messa in discussione da questo team emergente e rivoluzionario, creando una collezione totalmente unisex che coniuga tute da lavoro che rappresentano l’imposizione obbligatoria di un outfit per esigenze pratiche e la libertà dello streetwear. La prima collezione Last Heirs è stata senz’altro fonte di curiosità ed ora non rimane che aspettarsi qualcosa di ancora più innovativo, rimanendo nel mood punk e street, da questo nuovo modo di interfacciarsi al lavoro di gruppo che, se vincente, potrebbe rappresentare una nuova frontiera per collaborazioni no-limits. 

Francesca Bertini