Il mito di Laura Palmer conquista la passerella di Litkovskaya

Da sempre oggetto di ispirazione, Laura Palmer dà il nome alla collezione minimal e androgina della designer ucraina.

Chi ha ucciso Laura Palmer?”: era il 1990 quando la serie televisiva “I segreti di Twin Peaks” ha sconvolto il pubblico americano e mondiale con questa frase. Ritrovata senza vita sulla riva, il mito della giovane ragazza avvolta nel cellophane è entrato nei cuori di ogni generazione. Omaggio all’opera d’arte Ophelia di J.E.Millais, pittore Pre-Raffaellita, questo personaggio televisivo e cinematografico è da sempre oggetto di ispirazione: dal video musicale “Where the wild roses grow” di Nick Cave & The Bad Seeds, in cui Kylie Minogue appare immersa nell’acqua verde, alla canzone omonima della band britannica Bastille, fino ad arrivare alle passerelle di moda. Presentata a Parigi, “Laura” è il nome della collezione spring/summer 18 del brand ucraino Litkovskaya.

Vincitrice di alcuni premi, come il “Best Fashion Award” nella categoria “Best Womenswear Designer” e “Best Fashion-production” e l’ “Elle Style Award”, Lili Litkovskaya fonda il suo brand nel 2009. Le sue collezioni, dallo stile minimal e contemporaneo, uniscono il mondo maschile a quello femminile. Con le sue proposte, la designer ucraina ha l’intento di rompere ogni stereotipo e di intrecciare nuovi punti di vista, attraverso l’immagine di una androginia nuova ed inaspettata, che si rivolge ad un pubblico sofisticato e dai forti ideali.

L’estetica di questa stagione è stata ispirata dal regista David Lynch: così come i suoi personaggi sono esplorati gradualmente ed esposti ad esperienze emotive non convenzionali, allo stesso modo gli abiti della designer Litkovskaya cambiano il loro significato e la loro forma, lasciando immutata l’essenza. 

Evidente in questa collezione è l’amore per i contrasti, che si presentano come in un manifesto della duplice inevitabilità della natura. Varie e complicate tecniche artigianali uniscono materiali tra loro essenzialmente opposti: ricami senza peso arricchiscono il cotone vulcanico, lino organico è abbinato alla tela rigida e leggeri fili di seta sono intrecciati a tessuti perforati. 

Proprio come la Shangri-La di Roerich, che cambia colore a seconda dello stato ambientale, i capi di questa collezione di Lili Litkovskaya non hanno un’unica forma stabilita. La loro vera essenza, priva di versi sbagliati, è rivelata solo a seconda di chi li indossa.

Nadia Somma