Indossare le emozioni

La nuova collezione MARP traspone l’architettura e l’arte in abiti dall’aspetto teatrale, gotico e concettuale.

Maria Pshenichnikova è una giovane designer russa con sede a Mosca che, dopo essersi laureata, ha deciso di fondare un proprio marchio con il nome MARP. Quest’ultimo deriva sia dalle lettere iniziali del suo nome e cognome sia dalle scuole di design che ha frequentato nel corso della sua vita, come il MARHI (Moscow Architectural Institute) dove si è laureata nel 2012 e il Polimoda concluso nel 2014. 

L’idea che ha fatto nascere questo brand è molto semplice: offrire sul mercato delle collezioni dalle linee pulite ispirate all’estetica dall’architettura organica, dall’arte astratta e dallo stile anni Novanta. 

La lezioni tecniche apprese in Russia sono sempre al centro del suo stile attento alla composizione delle forme, l’accostamento dei colori e delle texture. Tutti questi aspetti aiutano la designer a creare, di stagione in stagione, i propri capi d’abbigliamento fondendo inoltre le silhouette femminili con inaspettati tocchi maschili. La filosofia di Maria Pshenichnikova è: “I vestiti dovrebbero essere una naturale continuazione della personalità umana. La forma e la funzione sono unite”.

L’ispirazione per la creazione della collezione intitolata “Blouse Boom” per la primavera/estate 2018 nasce dal desiderio di svelare il mondo interiore della donna contemporanea e di rivelarne le emozioni attraverso gli abiti indossati. 

Questa stagione è influenzata sia dall’architettura (rappresentata dagli ampi spazi aperti progettati dall’architetto giapponese Tadao Ando) sia da alcune opere d’arte come le composizioni astratte dell’artista sovietico El Lissitsky, unite dall’espressività della danza in stile modernista di Marie Louise Fuller. 

La leggerezza e la fiducia emotiva legano tutte le opere sopracitate mentre l’idea di anima, i sentimenti nascosti, il battito cardiaco e il respiro danno finalmente corpo a tutti i nuovi capi.

Caratterizzata dall’inclusione minima del colore rappresentata dal verde, arancione e rosa pesca, la collezione è composta principalmente da giacche morbide e corte, camicie con maniche larghe e scivolate, abiti lunghi e stretti che esaltano l’altezza e mantelle svolazzanti che confondono i contorni della figura ad ogni passo.  

Tutto ciò è coordinato ad accessori scenici come collant spessi e coprenti, copricapi alti e scarpe dal tacco basso ma dalla punta allungata nei toni del nero e del grigio che aiutano ad enfatizzare l’espressività plastica della silhouette e l’estetica teatrale a tratti gotica di tutta la collezione.

Matteo Turati