La seconda vita degli abiti usati

Schmidttakahashi ridona nuova vita ai capi dismessi mettendo al centro della trasformazione la loro storia passata.

Schmidttakahashi è un marchio di abbigliamento sia per uomo che per donna con sede a Berlino fondato dalla designer tedesca Eugenie Schmidt e dalla designer tessile giapponese Mariko Takahashi.

Nel 2009 per risolvere il problema, comune a moltissime persone, degli armadi sovraccarichi e pieni di vestiti inutilizzati, ha fatto suo il concetto di “up-cycling”.

Soffermandosi sulla moda odierna caratterizzata dalla velocità e da prodotti non durevoli, destinati quindi ad essere buttati e ad inquinare l’ambiente. Il brand ha voluto porre rimedio a tutto ciò con un approccio pratico ed innovativo; trasformando i materiali di scarto in prodotti di valore attraverso il design.  Le due designer hanno così iniziato a risistemare i loro abiti e a raccogliere vestiti da altre persone.

Ogni pezzo raccolto è influenzato dal vecchio proprietario attraverso l’utilizzo che ne ha fatto durante gli anni, rendendo di conseguenza unico quel capo ormai dismesso. Poiché la diversità degli abiti donati e l’unicità delle loro storie sono di grande ispirazione per i nuovi progetti, la raccolta di questi materiali è un passo importantissimo nell’intero processo creativo.

Quando le persone decidono di donare i capi ricevono in cambio un numero identificativo per ogni abito lasciato. Dopo averli ricevuti, Schmidttakahashi archivia ogni pezzo in un database con le rispettive informazioni identificative come: colore, stampa e materiale.

Progettare nuovi prodotti con materiali specifici è un compito piacevole ma spesso impegnativo per le designer. Le combinazioni sono di volta in volta accuratamente studiate ed elaborate per aggiornare i nuovi abiti dalla loro versione precedente, mettendo però in risalto i segni di usura caratteristici della loro “precedente vita”.

Ad ogni prodotto, a fine del processo, viene allegata un’etichetta con il numero identificativo registrato nel database in modo tale da poter essere consultato in ogni momento tramite il sito web del brand o la scansione del codice QR.

L’etichetta offre inoltre l’opportunità di collegare ogni indumento alla sua storia precedente coinvolgendo il cliente finale. Quest’ultimo non acquista solamente un indumento, bensì la sua intera storia, facendogli sviluppare una relazione personale ancora più forte con il nuovo acquisto, rendendolo partecipe dell’intero sistema.

Schmidttakahashi si suddivide in due linee che condividono alla base la stessa filosofia. La prima si chiama “Unikat” ovvero “pezzo unico” ed è progettata e costruita interamente con abiti usati; mentre la seconda dal nome “Duplikat” ovvero “duplicato” è composta dai design più iconici di “Unikat”, riprodotti in un secondo momento come edizioni limitate. Almeno una piccola parte di ciascun articolo di questa linea è creato con pezzi di abiti donati.

Matteo Turati