Le ri-appropriazioni di Caplanentwisle

Il duo inglese esplora la capacità millennial di ridare significato a oggetti e concetti.

Emma Caplan e Adam Entwisle ritornano insieme sulla passerella dopo due anni di pausa in cui hanno lavorato a progetti personali.

Caplanentwisle è il nome di questa unione creativa che si identifica nella spiegazione della contrapposizione dei concetti di “handcraft vs handmade”, esplorando l’attitudine dei Millennials alla ri-appropriazione di concetti e cose esistenti.

Il duo inglese si chiede se realizzare qualcosa da zero possa essere considerato un’arte e se, qualcosa di fatto a mano e la personalizzazione di un oggetto possano reputarsi la medesima cosa: creare qualcosa da qualcos’altro, anche se ri-appropriandosene, significa che è moda.

Se la loro prima collezione sotto il nome di Caplanentwisle –The Stranger As A Social Type – era dedicata all’opera Lo Straniero di George Simmel ed esplorava una figura outsider, che non stava dentro distinzioni di genere, etnia o classe sociale.

Emma Caplan e Adam Entwisle ci propongono un concetto di moda slegato da vincoli, significati prestabiliti e confini.

La loro comunione di intenti nasce subito dopo la laurea presso il Central Saint Martin nel 1999, e collaborano ad alcuni progetti come “Adam Entwisle”, “Buddhist Punk” e “Horace”.

Con questi brand hanno lavorato con grandi nomi della moda e dello spettacolo come Nicola Formichetti, The Rolling Stones, David Bowie, Blondie e Isabella Blow, per citarne alcuni.

Adesso il duo si sta concentrando a pieno su questa nuova avventura stilistica e la collezione Primavera/Estate è un continuum visivo e concettuale della prima collezione.

The Stranger è ispirata alla riforma attuata dai Millennials rispetto ai concetti di libertà e diversità; i millennials diventano il punto di partenza per una collezione fatta di giacche oversize, denim dipinto a mano, bordi indefiniti e fili pendenti che danno ai capi un senso indefinito di giovinezza spericolata.

Con questi tratti non-finiti Caplanentwisle cerca di costruire un dialogo che indaga il modo in cui gli abiti vengono vissuti e dopo quanto tempo possiamo considerarli caduti a pezzi.

C’è in questa collezione una vibrazione punk dentro silhouette e forme classiche: t-shirts, pantaloni ampi, vestiti dagli spacchi profondi e shorts in bianco e rosso, stampe multicolor, strisce, total black e bianco, e stampe plaid riadattate che ricordano gli outfit di Clueless.

The Stranger è un crossover di esplorazione artistica, concettuale e funzionalità, praticità.

Barbara Concu