Il perfetto equilibrio tra antico e contemporaneo.
Innovazione, sperimentazione e creatività sono le parole chiave che caratterizzano il marchio Edithmarcel, fondato nel 2015 dai giovani designer Gianluca Ferracin e Andrea Masato, finalisti per la sezione prêt-à-porter di «Who Is On Next», il progetto di fashion scouting dedicato ai giovani talenti della moda, ideato e realizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia.
Ispirati dal fascino decadente dell’arte antica e dal valore che assume il tempo, i due giovani designer hanno dato vita alla collezione «Beauté décadente» per la Primavera /Estate 2018.
Le architetture maestose, l’arte sublime e le statue dell’antica Grecia si trasformano in elementi tipici del nostro tempo. L’inevitabile decadenza degli stili e delle attitudini ha reso inevitabile un radicale cambiamento nel mondo della moda. Non a caso, gli elementi iconici della Grecia antica vengono sostituti dalle tele degli writer e dallo street style, in modo da riuscire a creare il perfetto equilibrio tra antico e contemporaneo.
Tessuti morbidi come il cady, il jersey e le sete cadono leggeri lungo il corpo evocando il ricordo delle tuniche e dei drappeggi greci. Allo stesso tempo non mancano materiali tipici dello streetwear come il tyvek e la pelle, utilizzata per la realizzazione del capo simbolo di questa unione molto particolare: il biker. La famosa e intramontabile giacca di pelle viene rivisitata e declinata in una versione che ricorda la Grecia antica attraverso l’aggiunta del drappeggio. Le tasche intarsiate ricordano le scanalature delle colonne con un chiaro omaggio al classicismo.
Il logo del brand è ricamato e applicato sigli spacchi degli abiti e delle t-shirt, sulle felpe e all’interno delle stampe ispirate ai graffiti.
Tutti i tessuti sono di origine vegetale e biologica con l’obiettivo di porre un’attenzione molto importante all’eco-sostenibilità, divenuta ormai fondamentale anche nel settore dell’abbigliamento.
In breve tempo, Ferracin e Masato hanno conquistato gli addetti ai lavori e non solo grazie alle loro collezioni che quasi annientano la differenza tra guardaroba maschile e femminile, portando in passerella il noto fenomeno genderless, reinterpretandolo secondo il proprio stile e riportandoci indietro nel tempo, precisamente agli anni in cui anche gli antichi greci utilizzavano abiti e tuniche simili per entrambi i generi, che potevano essere distinte solo dalla tipologia di materiali e dalla modalità di drappeggio utilizzata.
Provenienti dal mondo del fashion design e dell’architettura, i designer sono riusciti a creare collezioni che presentano capi caratterizzati da forme e volumi adatti sia al corpo della donna che a quello dell’uomo con l’obiettivo di catturare i valori trasmessi nella storia e di trasportarli nel presente sotto forma di abiti.
Claudia Brizzi