Working class clubber

Si ispira alle atmosfere di Trainspotting la nuova collezione firmata Weer.

Weer è un giovanissimo marchio svizzero di abbigliamento femminile fondato nel 2014 da Karin Lorenz. 

La prima collezione rielaborava i principali capi da giorno, presenti in ogni guardaroba, servendosi come punto di partenza di una t-shirt bianca a manica corta, capo senza tempo dal taglio basic, facendone il simbolo dei valori etici e personali della designer stessa, come una tela bianca in grado di ricondurre colei che la indossa alla sua autenticità.

Questa volta propone una Primavera – Estate completamente ispirata agli anni ’90. Appare evidente il riferimento al film Trainspotting, diretto dal visionario Danny Boyle, uscito nelle sale nel 1996.

Criticatissimo allora per il tema affrontato – quello della dipendenza dalle droghe –, è ad oggi considerato un capolavoro attualissimo e una pietra miliare del cinema underground. 

Il protagonista, Mark Renton (interpretato da Ewan McGregor), sceglie di non scegliere uno stile di vita e dei valori imposti da una società in cui non si rispecchia. 

Traspare tuttavia da questo suo rifiuto una sorta di nichilismo esistenziale più che un atto di ribellione.

Dall’ironia narrativa, dai toni grotteschi e dalle rarefatte atmosfere di una Edimburgo di fine anni ’90 prende forma la collezione estiva firmata Weer. 

Le linee sono quelle asciutte, essenziali e minimaliste tipiche di quegli anni, mentre il bianco e il nero vengono affiancati da colori acidi e vividi – l’arancio, il verde oliva, il fucsia e l’argento, tra i quali si inserisce il camouflage, unico pattern presente –, mutuati dalle ambientazioni psichedeliche narrate da Boyle, tra passeggiate immersi nella natura scozzese, amicizie più o meno leali e club notturni, sulle note nostalgiche di Lou Reed e Iggy Pop e quelle più progressive dei Blur e degli Underworld.

Giocosa e creativa, la collezione mescola con un linguaggio fresco e contemporaneo lo sportswear ad uno stile piacevolmente utilitaristico.

Karin Lorenz lavora principalmente sull’uso di materiali italiani e giapponesi di alta qualità: dal cotone – il più utilizzato – al PVC, ai tessuti riflettenti. 

La tuta da lavoro, richiamo al mondo della working class, viene rielaborata in versione più femminile e diviene protagonista con una silhouette pulita, comoda e funzionale.

Estremamente funzionale è inoltre la scelta di rendere alcuni capi trasformabili, come il lungo abito-camicia con maniche removibili o la giacca con pannelli aggiuntivi, mentre le t-shirt realizzate in limited edition vengono lavorate in modo da acquisire una texture ruvida. 

I top, i pantaloni – sia skinny che baggy –, le gonne, le camicie ed i parka divengono pezzi iconici indipendenti, che incarnano al meglio il fascino di una Edimburgo quasi surreale, sospesa tra brit-rock e musica elettronica.

Giorgia O. Onifade