Crisalidi in metamorfosi si schiudono in versatili “Regine di Cuori”

La Petite Robe di Chiara Boni per la SS20 è un caleidoscopio di vibrazioni esotiche

Il temperamento sofisticato e l’eclettismo raffinato sono le fondamenta su cui la stilista fiorentina basa ogni suo modello. Cresce osservando i dettagli e le forme del corpo femminile, influenzata da sempre in modo naturale ed inconsapevole dal magnetismo della madre. Matura poi il suo gusto estetico, essenziale ma carismatico, seguendo un design fatto di sperimentazioni ed intuizioni, che si adatta incessantemente ad esigenze di dinamismo e funzionalità.

‘La Petite Robe’ esprime pienamente la volontà della designer di realizzare, letteralmente, un ‘vestito piccolo’, versatile, adattabile, pratico. Coerentemente a tale concetto, la Donna pensata da Chiara Boni è una viaggiatrice, che esplora il mondo e lo fa suo, diventando parte del tutto, sognatrice e libera. La sua femminilità è delicata, essenziale nelle linee e nei tagli, ma satura di fascino e carattere, estrosa nei particolari e nelle rifiniture.

La stilista mescola realtà variegate e culture diverse, elementi interpretati come valore aggiunto e punti di forza. Gli influssi stilistici omaggiano l’incanto dell’Oriente, con stampe animalier, motivi paisley e ikat malesi; gli accessori, invece, sono di natura texana; quello che potremmo quindi definire un genere “country-folk” lascia spazio, infine, ad un’anima metropolitana, definita dal satin plissettato, dagli inserti stretch e, soprattutto, dal nuovo jersey slim ipersoft.
La palette colori è mista, si passa dal classico rigore del Black&White alla luminosità di colori come il corallo, il giallo, il rosso, il blu e il verde.

Chiara Boni si ispira a tutto ciò che la circonda, con occhio vigile alla natura, non solo dal punto di vista creativo ma anche della sostenibilità. Il suo è, difatti, il primo marchio in Italia ad aver ottenuto la certificazione europea PEF (Product Environmental Footprint), che quantifica l’impatto ambientale di un prodotto durante il suo ciclo di vita. Non a caso, ad applaudirla in prima fila troviamo Cara Kennedy Cuomo, attivista della sostenibilità ed Ambassador del progetto La Petite Robe con Eurojersey “Measuring for a Sustainable Fashion”.

È il pezzo finale, quello che ha concluso la sfilata tenutasi a New York lo scorso settembre, a rappresentare la chiave di lettura metaforica dell’intera collezione. Voluminose maniche assumono le sembianze di leggiadre ali, quasi a simboleggiare il conseguente e imprenscindibile adattamento al mutamento costante ma necessario delle cose, che non per forza ci spinge verso il basso, al contrario ci costringe a migliorarci.
Come crisalidi, arriverà il punto di rottura per ognuna di noi e sarà bellissimo: sbocceremo dal nostro guscio d’oro per rinascere farfalle, con l’eleganza e la ricercatezza propri del brand italiano.

Sara Carpiniello