Il più famoso brand sconosciuto

ADNYM ATELIER ridefinisce l’approccio stereotipato conforme ad un’immagine omologata della urban-generation.

Dal 1975 al 1990 Beirut fu afflitta da una tremenda guerra civile che portò alla divisione della città in due fazioni, una ad est, l’altra ad ovest.

A scindere le due parti era una rigogliosa foresta verde che crebbe tra le rovine delle zone rimaste disabitate, creando la cosiddetta Green Line di Beirut.

La zona attraversata era terra di nessuno, rifugio per coloro senza schieramento: esseri in uno stato di astrazione in un mondo concreto, forzati all’anonimità in un contesto distopico.

Questa foresta, rappresentata da una linea, ispirò il concetto di ADNYM ATELIER diventandone il logo. Il nome è il risultato dell’unione tra i termini Anonymous e Distopia.

ADNYM è uno scontro creativo tra due culture e personalità, gli elementi contrastanti di Beirut e Stoccolma che uniti conducono a qualcosa di assolutamente innovativo.

Brand scandinavo gender-neutral focalizzato su uno stile progressive in grado di sfidare le norme di stagioni, genere, taglie e la percezione del significato dato ai capi.

I suoi fondatori, Frippe Persson, Johni Todi e Stefan Söderberg, tre personalità forti dai backgroud completamente diversi, si unirono nel 2016 con l’intenzione di fondare un brand che enfatizzasse la loro integrità attraverso l’anonimità.

202-Anti Excess è il titolo della loro collezione Autunno-Inverno 2020, costruita su elementi classici dalle linee moderne e minimaliste.

«Non abbiamo bisogno di più vestiti» dichiara il direttore creativo John Tadi. Infatti, la costante di ADNYM ATELIER è la ricerca del nuovo, di come poter andare oltre l’approccio standardizzato dell’immagine classica creando dei design in grado di sopravvivere al tempo e alle mode.

Il loro passato con Acne Studios, Hope, Levi’s e Wrangler ha saputo far fiorire un mindset innovativo e un riguardo per materiali e texture di qualità, caratteristiche ritrovate nella collezione AW20.

In 202-Anti Excess, pezzi classici come trench e giacche sono riletti in chiave moderna con design asimmetrici, parti lasciate a taglio vivo, impunture a contrasto e elementi patchwork, realizzati in materiali come lana mista, pelle e tessuti naturali in fibre di rosa.

Tutti gli abiti della collezione sono stati ideati per l’individuo contemporaneo in grado di spiccare attraverso una collezione prettamente gender-neutral e che vuole andare oltre i dettami prescritti da coloro che seguono i trend.

Questa scelta, come è stata precedentemente spiegata da Tadi, «deve andare oltre ogni confine. Quando finiremo con i preconcetti ed inizieremo a sentire per noi stessi, anziché basare il nostro mindset su opinioni irrilevanti e strutture sociali, potremmo avvicinarci l’un l’altro, comprendendo e accettando le nostre differenze.»

ADNYM ATELIER porta nel mondo della moda prodotti semplici da indossare, dei capi che vengono indossati dal consumatore e non il contrario.

Chiara Gandini