La raffinata sovversione del lusso moderno

Bottega Veneta ridefinisce il suo DNA attraverso una visione di modernità tout court

Ormai sono sempre più frequenti le campagne advertising per le pre-collezioni, dove vediamo al centro grandi fotografi, personaggi reali affiancati ad attori professionisti.
Bottega Veneta non è da meno.

Sotto lo sguardo del nuovo Direttore Creativo, Daniel Lee, il linguaggio e l’identità visiva della maison vengono ridefinite dall’obiettivo del fotografo Tyrone Lebon, che con le sue immagini rende tangibile l’estro di Lee.

La visione di Lee trae ispirazione dal cinema neorealista italiano, la campagna studia il culto di un’icona, opponendo realismo e raffinatezza.
Come affermò il regista Federico Fellini “il neorealismo non sta tanto in quello che si mostra, ma nel modo in cui lo si fa. È semplicemente un modo di guardare il mondo senza preconcetti o pregiudizi.”

Protagonisti di questi scatti sono la modella inglese Jean Campbell e lo stilista cult Andre Walker, individui determinati che hanno saputo prendere a pieno il controllo della loro esistenza, principio che la maison Bottega Veneta non va a sminuire, anzi rafforza questa narrazione attraverso l’evoluzione di Daniel Lee in ogni collezione.

Il racconto invece? Troviamo una catena d’oro oversize che attraversa uno spazio privo di ritocchi. L’ambiente dello studio fotografico è grezzo ma al contempo sofisticato, andando a creare un contesto essenziale, quasi scarno, ma predisposto per mettere in risalto le sofisticate linee dei capi.
Una palette tenue caratterizza gli abiti di colori che vanno dal blu fumo al verde pino, dal caramello bruciato al nero. Tonalità opache, anch’esse intrise di un’eleganza disinvolta che contraddistingue la nuova visone del brand.

Essenziale e ricercata, fulcro del design di Lee è la gioielleria che si riversa sulla figura della Campbell in maniera prorompente. Come la catena nello studio si fonde con l’austerità dell’ambiente, i gioielli si intrecciano con l’anima della nuova immagine della casa vicentina.

Come un moderno Fellini, Daniel Lee ci catapulta all’interno di una pellicola neorealista dove tutti gli elementi dialogano armoniosamente tra loro, attirando l’attenzione anche sui dettagli più piccoli. Infatti, come precedentemente affermato dal Direttore Creativo, «in questa campagna Bottega Veneta gli abiti vengono indossati in un contesto, mescolati con personaggi reali e vivono nel momento. Sono espressione di raffinatezza e normalità, è proprio questo mix a renderli tanto intensi».

La rinnovata immagine della maison è chiara: raffinatezza, raffinatezza, raffinatezza.
Grazie a Daniel Lee, il brand ridefinisce il significato di lusso, creando un connubio tra l’espressione della normalità e l’eleganza più ricercata.

Chiara Gandini