La scultura diventa moda

Darin Hacem alla scoperta del modernismo di Barbara Hepworth

Chi ha detto che design e arte non possano essere collegati? La nuova collezione di Darin Hacem ne è la dimostrazione. Ad aver ispirato le proposte è nientemeno che l’iconica Barbara Hepworth, grande artista e prima donna della storia dell’arte inglese ad aver scolpito opere astratte e ad aver partecipato alla biennale di Venezia (1950).

Le sue creazioni, sorprendentemente attuali anche se risalgono a più di mezzo secolo fa, suggeriscono una profonda continuità tra paesaggio ed osservatore ed un forte rimando agli elementi naturali, in particolare alla terra.

Il brand ha scelto di ricreare un’atmosfera di comunione con la natura in cui i protagonisti indiscussi sono i capi: esposti come vere e proprie opere d’arte, circondati da materiali come legno e pietra, fanno scivolare il nostro pensiero direttamente alle statue dell’artista, che addirittura fanno da sfondo ad alcune delle foto della campagna.

Darin Hacemnon non si è limitato a ispirarsi alle opere della Hepworth, ma è andato oltre ed ha voluto osservare in maniera diretta il lavoro di uno scultore che opera a Milano, Marcel Gerull German, il cui è approccio è molto vicino a quello della Hepworth.

L’osservatore è in grado di riconoscere come le forme e l’essenza delle sculture dell’artista siano riproposte nei modelli della nuova collezione F/W 2020-2021. I drappeggi, elemento caratteristico del brand, ricordano le curve modellate dall’artista nelle sue creazioni all’avanguardia.

Gli abiti, invece, prendono forma piano piano, lavorati nelle mani del designer come fossero vasi nelle abili mani di Marcel Gerull.

Colli alti e blazer asimmetrici gender fluid sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano la collezione, volti a continuare la direzione che il brand ha iniziato a percorrere nella passata stagione.

I tagli degli abiti, proprio come nelle creazioni della Hepworth, creano un sottile equilibrio con forme talvolta squadrate, talvolta sinuose. I colori si ispirano alle nuances della terra, toni del sabbia e del cammello, toccando ed esplorando una gamma di sfumature prevalentemente calda. Regnano indiscussi la monocromia, la semplicità  e la sobrietà.

Le trame dei vestiti appaiono come vere e proprie superfici intagliate, materiali, concrete ma al tatto mostrano, quasi inaspettatamente, una sorprendente morbidezza.

Le forme sono decise, in equilibrio tra armonia e contrasto, classiche ma allo stesso modo d’avanguardia, proprio come le opere di Barbara Hepworth.

Tutti questi elementi contribuiscono a creare uno scenarioprivo di riferimenti di genere, in cui regnano raffinatezza e modernità, senza però dimenticare l’importanza della tradizione.

Elena Sammarini