La sostenibilità è già di moda!

Fashion e green? Why not? Maker Faire e AltaRoma lanciano la sfida

Deve il verde essere solo un colore, la tinta scelta per un capo di alta moda o l’intero sistema dell’haute couture può puntare al “green”? Possono moda e tutela ambientale incontrarsi in un connubio “fashion-etico”? I modelli economici e produttivi della industry dello stile puntare alla sostenibilità

Oggi, aspirare ad un approccio ecologico, che permei ogni aspetto della vita quotidiana, diviene un concetto sempre più diffuso. Conosciuto e sposato nella società odierna, una necessità quasi istintiva che sprona a considerare ogni risorsa preziosa e unica. 

Se la moda è in primis pura avanguardia, rivoluzione e innovazione, scoperta e cambiamento, non può certo chiudere un occhio di fronte agli interessi ambientali. E’ per questo che, in occasione di Maker Faire 2020 (il più grande evento europeo su innovazione e tecnologia), per il secondo anno consecutivo verrà promosso il progetto [R3] Circle – Riuso Riciclo Rigenero. In collaborazione con AltaRoma propongono una nuova definizione dell’universo fashion che, per l’occasione, promuove l’impronta green  per ridurre al minimo l’impatto ambientale senza rinunciare a tendenza, ricercatezza ed eleganza. 

La sostenibilità è trendy. 

Parliamo a tutti gli effetti di un nuovo approccio alla produzione. Rigenerare, valorizzare, ottimizzare le fasi del ciclo di vita di un prodotto, dalla creazione al suo utilizzo e riutilizzo, possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale e puntare a un impiego eticamente corretto delle risorse. Queste le tematiche che stanno a cuore ai 12 designer che si sono fatti portavoce della filosofia ecosostenibile della moda, presentata dal 10 al 13 dicembre in forma digitale sulla piattaforma Maker Faire. Grazie a video, lookbook, brand profile, interviste in diretta e on demand, AltaRoma ha dato modo a tutti i curiosi di scoprire i nuovi talenti “green” del Made in Italy.

Adelaide C., Bav Tailor, Blue of a Kind, Maria Sapio, Repainted, Cru Le, Ferilli Eyewear, Fili Pari, Giulia Boccafogli, Italo Marseglia, Yekaterina Ivankova e Francesca Marchisio sono i nomi dei designer che spiegano il loro modo di concepire la moda puntando ad offrire un valore aggiunto: quello del rispetto ambientale. Adelaide C., brand d’origine sarda, punta la sua attenzione sull’impiego di materiali ecologici e vegani dando vita ad accessori che intrecciano magistralmente tradizione e innovazione. Sostenibilità e Made in Italy sono i capisaldi di Bav Tailor | conscious luxury, che punta sulle fantasie geometriche orientali utilizzando materiali naturali o riciclati senza rinunciare ad eleganza e raffinatezza. Maria Sapio racconta fiabe presentando capi che diventano opere d’arte. Tessuti con filati di nuova generazione sostenibili creano la perfetta illusione tra realtà e fantasia  puntando sulla moda 100% Made in Italy. Repainted di Maria Gammino, stupisce proponendo tutte creazioni del brand realizzate a mano in 

Italia, con tessuti rigenerati che nascono dal recupero della plastica nei mari, celebrando l’amore per la moda e la salvaguardia ambientale. Il brand di Italo Marseglia sposa appieno la filosofia della sustainable fashion.  Recuperando tessuti e materiali, dà vita a una linea d’abbigliamento che unisce magnificamente moda e amore per l’ambiente. La designer Francesca Marchisio riesce a combinare trend e sostenibilità con la creazione di capi autentici, impegnandosi  nella selezione attenta di materie prime di provenienza locale e restituendo nuova vita agli scarti della fashion industry con la sua capsule collection “Waste Couture“.

Fashion e green? Yes! La sostenibilità è a tutti gli effetti un nuovo modo di concepire la moda. Lo shopping etico è la nuova frontiera, un tragitto già tracciato da percorrere nel “verde”. Puntare a una scelta consapevole diventa una mission. Ecologico fa rima con cool!

Roberta Nigido