Lo streetwear ispirato all’upcycling

Andrea Crews mixa streetwear, vintage, impegno sociale ed artistico

Andrea Crews è un collettivo parigino, fondato nel 2002 da Marouissia Rebecq – designer e direttore artistico –, con l’obbiettivo di fondere moda, arte ed attivismo, ricorrendo ai vestiti come uno tra i mezzi più immediati per diffondere la propria visione della società, rivoluzionando, al contempo, i codici della moda e non solo.

Andrea Crews promuove, infatti, anche attività interdisciplinari, come performance artistiche, mostre ed eventi, oltre a sfilare dal 2013 in occasione della Fashion Week di Parigi.

L’idea alla base del progetto di streetwear ruota attorno alla passione, alla sperimentazione ed al fresco mix di abiti vintage e street style – realizzato dall’upcycling, che si serve di materiali second-hand per creare qualcosa di completamente nuovo –.

Parte integrante dell’anima del merchio è costituita dalle collaborazioni con brand del calibro di Sergio Tacchini, Vans, Eastpak, Nike, ed addirittura del colosso francese Fnac, grazie alle quali Andrea Crews si evolve, immergendosi in nuovi universi e generando nuove visioni artistiche.

Andrea Crews si è affermato sicuramente negli ultimi anni come uno tra i marchi di streetwear eco-friendly da tenere d’occhio.

“Fashion, art, activism” è il suo motto, simbolo di una moda che non è mero abbigliamento, quanto piuttosto espressione di un’urgenza comunicativa impegnata nel cambiamento e nella sperimentazione.

Marouissia trae ispirazione dalla propria realtà di ogni giorno, traducendola in un tipo di abbigliamento estremamente cool, versatile e cozy, che fa della vestibilità oversize e destrutturata, dei giochi cromatici, dell’accostamento di vari tessiti e delle stampe dal forte impatto grafico dei tratti distintivi della propria identità.

Per l’Autunno/Inverno 2018-2019 Andrea Crews propone capi comodi, sporty, unisex, di evidente ispirazione inglese, con stampe a quadri più o meno grandi, righe ed un check beige che, ultilizzato su anorak, shorts, pantaloni con bottoni a pressione laterali – destrutturati a creare anche il top a maniche lunghe con spalle scoperte – ricorda indubbiamente i chav britannici.

La felpa viene indossata sotto t-shirt stampate, con pantaloncini e calzettoni di spugna, mentre morbidi trench si alternano a bomber e giubbotti di pelle.

L’intera collezione è caratterizzata da destrutturazioni e sovrapposizioni a contrasto di stampe e tessuti, fino al soprabito metà trench, metà blazer.

Ancora una volta Andrea Crews gioca con gli abiti, sovvertendo le regole dell’abbigliamento stereotipato e mainstream, a favore di uno streetwear all’avanguardia e fuori dagli schemi.

Giorgia O. Onifade