Non chiamateli solo accessori

Pelletteria belga di nuova generazione, tra lusso e artigianalità

Morobé vede la luce nel 2015 dalla mente di Virginie Morobé, fondatrice e direttrice creativa dell’omonimo marchio. Dopo aver fatto la stylist per importanti nomi del mondo calzaturiero, questa giovane belga decide di dare vita alla sua personale visione della moda.

Il brand racchiude in sé moltissimi aspetti della sua creatrice: entrambi vanno sempre di pari passo, proprio come un paio di scarpe. Durante il processo creativo che la vede protagonista in prima persona, Virginie cerca di immedesimarsi in tutte quelle donne femminili e dinamiche a cui si vuole rivolgere senza mai perdere di vista la sua personalità e il suo io interiore. Il risultato è una collezione che calza perfettamente la sua visione e che allo stesso tempo sa completare l’identità di tante donne.

Morobé propone due collezioni l’anno dentro cui stivaletti e sandali convivono, mandando al bando un concetto di stagionalità ormai sorpassato e vincolante. Le scelte per la Primavera/Estate 2019 sono un sapiente mix di must-have intramontabili da avere sempre nell’armadio, insieme a tendenze di stagione.

Bridge, lo stivaletto texano in pelle pitonata che ha spopolato in questa stagione, è il primo modello che salta all’occhio nella carrellata di proposte.

Virginia, la décolleté a punta con tacchetto a spillo, fa timidamente capolino, donando classe ed eleganza senza rinunciare al comfort.

Alizéé è la scarpa dall’animo più retrò, che saprà farvi sentire una moderna Sophia Loren già al primo passo.

Gaelle e Robien sono invece due modelli iconici: una ciabattina bassa ed un sandalo con il tacco, aperto sul davanti, che però, come gemelli diversi, condividono nel loro design un gioco di intrecci inconfondibile.

Nyce, è un sandalo dal tacco vertiginoso con cinturino alla caviglia che farà girare la testa a chiunque, tra seduzione, audacia e femminilità.

Non mancano tuttavia proposte più sportive e pratiche, come le sneakers Cannes o Celie. L’obiettivo infatti è proprio quello di fondere elementi diversi e apparentemente opposti, ma complementari fra loro, per creare una collezione completa e capace di abbracciare ogni tipo di esigenza e di gusto.

Virginie ha le idee chiare, la grinta giusta e la voglia di crescere e svilupparsi. Dopo aver presentato il suo Morobé al White di Milano, grazie all’iniziativa “The Belgian Focus”, ora cavalca l’onda del mercato calzaturiero guidata da un approccio moderno e da una creatività fresca e innovativa. Si propone come un marchio di lusso “alternativo”, curando meticolosamente la sua immagine e il suo design unico, mantenendo anche i prezzi accessibili.

Il processo creativo si sviluppa in terra belga, ad Anversa, la produzione e l’assemblaggio è invece affidata ad esperti artigiani portoghesi, mentre i materiali sono selezionati e scelti in Italia. Un marchio cosmopolita, che ha tutte le carte in regola per far parlare di sé.

Lucia Francinella