Non chiamateli solo cappelli!

Attraverso la sua proposta di copricapi Genevieve Xhaet si fa portavoce del desiderio d’indipendenza e di emancipazione femminile 

La collezione Flapper FW 20-21 si ispira alla donna della porta accanto, che dietro ad un’aria apparentemente acqua e sapone nasconde la voglia di evadere e di essere indipendente, una donna che in un turbinio di segreti e desideri celati cerca un’eleganza delicata ma tagliente.

Obiettivo: acquisire indipendenza, essere ciò che si è e non ciò che gli altri vorrebbero che fossimo, rompere ogni tabù facendo sfoggio di una seducente raffinata, sapiente e conturbante eleganza.

Fonte d’ispirazione della stilista è il libro di racconti erotici “My Secret Garden” di Nancy Friday, una raccolta di testimonianze che diventano simbolo della liberazione dei corpi ed espressione dell’emancipazione delle donne intervistate dalla scrittrice.

Questo tripudio di emozioni viene rappresentato da Genevieve Xhaet  attraverso i suoi copricapi, vere e proprie opere d’arte capaci di accendere le fantasie delle donne ed esprimere i loro numerosi stati d’animo.

L’attrazione fisica trova la sua rappresentazione in cappelli realizzati con lane tricot tridimensionali o con originali applicazioni di riccioli di piume, a ricordare le parrucche d’inizio secolo scorso.

Morbidi turbanti dalla forma allungata, che possono essere avvolti con facilità attorno al capo, rappresentano invece le carezze avvolgenti, rese possibili grazie all’impiego del cashmere e delle lane italiane di Loro Piana e Zegna Baruffa.

La scelta di mixare materiali differenti, come pizzo e fresco di lana, diventa espressione della fusione dei corpi. Occorrono tre lunghe ore di lavorazione a mano per ottenere foulard di lana e turbanti, la cui perfetta vestibilità è garantita dalla coulisse interna regolabile.

Pompon intercambiabili a forma di animali ravvivano i semplicissimi cappelli handmade in alpaca, a simboleggiare quelle innocenti evasioni che qualunque donna ama concedersi ogni tanto.

Nylon ecologico e matelassé sono i materiali e le lavorazioni prescelti per rappresentare la voglia e la ricerca di fantasie rigeneranti.

I cappelli del passato, un tempo indossati solo dagli uomini, acquisiscono femminilità grazie ad applicazioni di specchi e perline, che attirano lo sguardo e donano nuova luce a baschi scultorei.

Cura dei particolari, impiego di materiali ricercati sapientemente lavorati e cuciti a mano esprimono appieno i principi artigianali del Made in Italy.

L’eleganza sartoriale e il gusto contemporaneo trovano un equilibrio perfetto nella proposta di Flapper per la prossima collezione FW 20-21, che trae ispirazione dalle donne protagoniste degli anni ’20: anni ricchi di cambiamenti sociali in cui hanno avuto origine le prime forme di emancipazione femminile, di cui Genevieve Xhaet si fa portavoce attraverso creazioni uniche e dall’importante messaggio sociale. 

Non solo cappelli, dunque, ma simboli della voglia di indipendenza e di evasione femminile, perché si può esprimere ciò che si è anche semplicemente indossando un copricapo.

Lucia Silvestrino