Nostalgia degli anni ‘80?

La collezione Resort SS20 di Philipp Plein: un tripudio di spalline, paillettes e colori sgargianti; vero e proprio salto nei mitici “Eighties”

Se pensavate che la moda dei mitici anni Ottanta fosse sbiadita e che questo capitolo travolgente e provocatorio della storia della moda fosse ormai archiviato, vi sbagliavate. Mai come in questo momento, infatti, gli Eighties sono più vivi e colorati, sia nella moda femminile che in quella maschile.

Dalle maxi-spalline ai leggings passando per la giacca di pelle e, ancora, per borchie, lurex e paillettes a go-gò: i mitici Eighties hanno scritto un capitolo fondamentale di storia della moda, che ancora oggi continua ciclicamente a tornare in voga.

La moda negli anni ’80 era eccesso, colore, affermazione della donna che lavorava con successo. Madonna è stata un’icona per il decennio con il suo look solo apparentemente poco curato: collant strappati, t-shirt extra large, giacche di pelle cortissime, maxi gioielli e trucco esagerato. Il suo stile sta tornando in voga rivisitato in chiave moderna sulle passerelle odierne.

Proprio le giacche femminili con le maxi-spalle sono da considerarsi, forse, l’emblema del nuovo ruolo che la donna iniziava a rappresentare in quell’epoca: spalle larghe come quelle dell’uomo a testimoniare la nuova posizione di potere guadagnata. Spalle larghe per osare, provocare ed ostentare il successo raggiunto; non a caso il motto di Armani e Versace a quei tempi era proprio “Dress for Success”.

Passare dal “Dress For Success” al “Dress to Impress” odierno è stato molto semplice per lo stilista Philipp Plein che, grazie alla collezione Resort 2020, spinge a fare un tuffo nel passato corretto in chiave moderna. Più precisamente un tuffo nella Londra Post-Punk dei primi anni ’80: la stessa che, in chiave contemporanea, ritrae moderne Siouxsie Sioux, super accessoriate e ricoperte di pelle, borchie e paillettes. Un tocco iperfemminile in grado di rendere seduttive ed accattivanti eroine gotiche del passato, come solo Philipp Plein riesce a fare.

Philipp Plein ha ridato vita ad un vero e proprio tripudio di imbottiture esagerate che caratterizzano le spalle dei capispalla e definiscono la struttura degli abiti drappeggiati che risultano super femminili: coperti di Swarovski o di paillettes, abbinati con gonne asimmetriche e maniche a sbuffo, si aggiunge un tocco ironico agli abiti dallo stile grafico.
Le vite vengono sottolineate da cinture alte, realizzate in paillettes e cristalli Swarovski. Un completo bianco con gonna abbinata facente parte della nuova collezione Resort 2020 riporta prepotentemente alla ribalta l’estetica power dressing. Nell’armadio Plein, per questa stagione, troviamo ancora: micro-abiti in lattice che avvolgono la silhouette femminile in maniera sensuale, cuissardes in pitone e bomber in pelliccia colorata, abbinati a sgambatissimi costumi interi dai toni decisamente accesi.  Il tutto è declinato in colori sgargianti quali il giallo fluo ed il rosa shocking, vengono affiancati agli immancabili nero, bianco e silver, ormai divenuti i colori simbolo del marchio.

Per quanto riguarda i materiali utilizzati, sicuramente il pitone, la pelle ed il latex vanno per la maggiore, ma non possiamo di certo dimenticare il denim ricamato con patch, borchie e cristalli Swarovski.

Una collezione spettacolare, opulenta, volutamente eccessiva e provocatoria. Una moda «che funziona, piace, proprio perché non è omologata e offre sempre qualcosa di speciale. Creazioni molto rock e fuori dagli schemi» dice Philipp Plein, lo stilista tedesco, dalle braccia tatuate, re del “bling bling”, orgogliosamente outsider, sempre pronto a difendere a spada tratta il suo essere una voce fuori dal coro.

E in questo caso, è proprio il caso di dirlo, il coro è pronto ad intonare il meglio della musica disco anni ’80!

Chiara Marconi