Per tutte le donne che…

Church of Sanctus: quando la religione fa tendenza.

Ma se prima di Anna Wintour e Dolce e Gabbana, fosse stata una ragazza a sdoganare l’amore del mondo della moda per il divino?

Tutti abbiamo amato, commentato e soprattutto giudicato l’annuale Met Gala al Costume Institute del Metropolitan Museum di New York, andato in scena il 7 Maggio 2018.

Il tema di quest’anno è stato, forse, uno dei più controversi degli ultimi anni; ovvero “Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination”.

Il filo conduttore dell’intera serata e della mostra era l’incontro del mondo della moda, controcorrente e spregiudicato, con il mondo sacro e il corpo divino. Per i più austeri, niente di più sconvolgente e fuori di senno.

Ma cosa c’entra il Met Gala con la nuova collezione Spring Summer 2018 di Church of Sanctus?

Facciamo un passo indietro al Novembre 2012. Una giovane studentessa, Lucinda Sinclair, maturanda presso un’accademia di moda inglese, crea, con un budget di sole 150 sterline,  la sua prima collezione. Fin qui niente di entusiasmante o particolare. La chicca si trova nel fatto che questa giovane donna ha creato un brand ispirato quasi unicamente al divino e alla religione.

Troppo spinto per il 2012? Eravamo pronti? No, ma forse Lucinda si.

Nel 2018, anche grazie alla spinta di un’istituzione come Anna Wintour e ai temi sociali sviluppatisi negli ultimi anni, Lucinda, per la sua collezione estiva, si ispira al personaggio di Maria Maddalena. L’intera collezione è dedicata alla sua immagine, alla sua storia, alla sua sessualità, al suo rapporto intimo con il divino. L’energia del personaggio di Maria, secondo Lucinda, risiede in ognuna di noi. É la donna per eccellenza.

Da qui nascono i capi di Church of Sanctus in cui si intrecciano simbolismo, ideologie, luce, buio e  il rapporto con il divino.

La donna di Lucinda Sinclair è una donna sensuale, avvolta da seta rossa impalpabile, come l’abito che apre il look book della Primavera Estate 2018. Un abito composto da strati di seta che, in modo delicato  e con un gioco di trasparenze, incuriosisce chi lo guarda. La seta ricamata e lavorata nei minimi dettagli per la creazione di una stola, si incrocia con il satin nero dando vita ad un outfit che ricorda molto quello dei cardinali. Una stola composta, per lo più, da simboli sacri come croci cattoliche e tipici disegni degli arazzi religiosi.

La sessualità a cui Lucinda fa riferimento prende vita attraverso un capo di lingerie: un body nero di velluto che lascia intravedere alcuni frammenti di pelle. La parte centrale del body, per la sua forma, ricorda i corpetti in stile gothic, decisamente lontani dal concetto di purezza divina.

Il velluto è, inoltre, particolarmente utilizzato negli abiti, sancendo l’unione tra lusso e sacralità: lunghi, avvolgenti e soprattutto a manica lunga, sottolineando la scelta di rendere questa donna pudica ma al tempo stesso, sensuale e ammiccante.

La particolarità, infatti, è proprio questa: sdoganare quella femminilità prettamente legata alla purezza, promuovendo una donna fiera e sensuale.

É una collezione interamente dedicata alla donne, a tutte quelle donne che si sono sentite <<sporche, peccatrici e senza dignità>> afferma Lucinda. Niente di più contemporaneo: la donna di Church of Sanctus è sicuramente attratta dal lusso dello stile cattolico, ma lo rende dissacrante e spinto, attraverso capi dallo stile gothic che la allontanano dal mondo puro, candido e senza macchia della religione.

Una donna che non ha paura del giudizio o dei pregiudizi; una donna che si ispira al divino ma lo reinventa nella propria visione della vita. Una donna a volte succinta, ma che si sente bene con se stessa e il proprio corpo.

Claudia Matrisciano