Polvere di stelle e feste di compleanno

Intervista a Ron Gallo

Ironico, pieno di creatività e messaggi positivi: lui è Ron Gallo, giovane artista americano che sta conquistando le classifiche di tutto il mondo. Il suo nuovo disco Stardust Birthday Party è finito nelle nostre cuffie ed abbiamo deciso di inoltrargli qualche domanda per soddisfare qualche nostra curiosità.

Il tuo nuovo (e quarto) album si chiama Stardust Bithday Party e sarà pubblicato il 5 Ottobre. Ho letto che sarà un lavoro incentrato sul cambiamento personale ed interiore. Ce ne parleresti un po’?

«È divertente e nello stesso tempo shoccante realizzare che quello che sentiamo nei confronti del mondo circostante è il riflesso di come consideriamo noi stessi e di come ci sentiamo dentro. Detto questo, il disco è una specie di testamento per la lotta, ma anche per la bellezza e la forza che nasce quando guardiamo noi stessi e ci assumiamo la piena responsabilità della nostra vita e dei nostri sentimenti. Penso che questo sia l’inizio di un percorso finalizzato a rendere la persona più amorevole e compassionevole: a mio avviso, è una delle cose migliori che possiamo fare per il mondo. Conoscere al meglio se stessi ed il nucleo di tutte le cose significa che si deve “morire” non fisicamente, ma eliminare tutte le idee che abbiamo di noi stessi e del mondo perché nessuna di queste opinioni è vera. La verità va oltre le parole! Ad ogni modo, questo disco nasce da questo mio esplorare le cose e penso che dovremmo considerarci tutti un po’ più liberi rispetto a quanto realmente siamo.»

Ascoltando il tuo disco, mi sono sentita negli anni 70. Ti ispiri a questo periodo musicale?

«A dire il vero no perché è un disco che s’inspira principalmente agli eventi personali e musicali del 2017. Ma ci sono delle influenze di alcuni artisti della scena musicale della fine del 70 del punk/new wave new yorkese. Non c’è nessun riferimento intenzionale al passato nella nostra musica, ho scoperto di non apprezzare particolarmente la retro music ma sono più concentrato su quello che accade adesso, che può essere letto con una lente vecchia… questo ha più senso!»

Qual è stata la ragione principale che ti ha spinto ad intraprendere la carriera di musicista?

«Non ne ho idea, ho semplicemente iniziato a farlo… ed eccomi qui! Aspetta… Ho già una carriera come musicista?!»

So che sei stato in Italia, in modo particolare a Pisa e Ravenna ad Agosto per il tour. È stata la prima volta che venivi nel nostro paese? C’è una città italiana nella quale ti piacerebbe suonare?

«Si, sono stato in Italia a giugno per la prima volta! Ho sentito cose stupende su Torino ed ho appena visitato Bologna: è una città bellissima. Forse in futuro, mi piacerebbe suonare in Sicilia.»

Aggiungerai altre date al tour promozionale di Stardust Birthday Party per promuovere l’uscita del disco?

«Si, penso che saremo un po’ ovunque nel 2019.»

Di tutte le date del tour fatte fino ad ora, c’è un momento divertente che non dimenticherai mai?

«Questa domanda è molto difficile perché l’80% del tour è un continuo ridere ma i motivi per i quali lo facciamo non sono del tutto divertenti.»

Roberta Matticola