L’architettura della trasformazione

Il nuovo spirito di Sportmax si ispira al genio di Le Corbusier

Purezza nelle forme, ornamenti e decorazioni ridotti ai minimi termini, esaltazione di volumi e geometrie ai fini della funzionalità.
Sono queste alcune delle caratteristiche che creano una eco comune, sia nello stile di Sportmax, che nell’estetica di Le Corbusier.
A celebrare l’ennesimo esempio di sodalizio tra la moda e le altre discipline artistiche, l’architettura in questo caso, ci ha pensato Sportmax che per la sua collezione Pre-Fall 2019 si ispira ai volumi e alle geometrie del Pavillion de L’Esprit Nouveau, progettato dall’architetto Le Corbusier nel 1925.

È il trionfo dell’armonia dei contrasti.
La collezione, infatti, gioca tutto sull’equilibrio tra tesi e antitesi, che sa rendere interessante e dinamico il guardaroba di una donna poliedrica e versatile.
Elementi maschili invadono e si legano alla più classica visione della femminilità, l’innovazione scende in campo per mescolare le carte della tradizione, la praticità prova a non lasciarsi soggiogare dall’impeto creativo della sperimentazione.
Le proposte sono estremamente varie e multiformi, tutte connesse fra loro da un leitmotiv semplice e chiaro: l’abilità sartoriale tipica italiana e l’inconfondibile allure sporty-chic del brand.

I capispalla rivestono da sempre l’anima di Sportmax e anche in questa collezione assumono un ruolo importante, sapendosi mettere in mostra con austera ambizione.
La classicità tipica del trench è mitigata dalla voglia di trasformazione, che lo rivisita con una doppia abbottonatura sul davanti e con le maniche removibili, nel tipico color cammello o in pelle nera con inserti grafici all’interno della manica.Non mancano i cappotti, ampi e avvolgenti come quello in doppio cachemire con bottone laterale e cappuccio per non rinunciare alla praticità, e robe-manteau strutturati.
Una serie di capi ibridi, architettonicamente studiati in tutte le loro forme e possibili declinazioni.

Il tocco sportivo si insinua con garbo, regalando un energico guizzo di dinamicità e una sensazione di comfort. Compaiono bomber in pelle con fasce multicolor e righe grafiche, soffici felpe in neoprene con bordi e cuciture messi in risalto tono su tono e una stampa stellata che fa capolino dai revers di giacche e trench, sdrammatizzandone il rigore.
A riportare equilibrio nelle proposte, dando controllo, purezza e una linearità quasi asettici, ci pensano abiti sagomati e aderenti, con colletti da polo ispirati ai college anni Sessanta, in lunghezza midi, completi con pantaloni in gabardine, bluse e dolcevita a collo alto.

La palette prettamente autunnale, fatta dei più classici color cammello, nero, grigio e blu navy, non disdegna la presenza di toni pastello, il celeste e il rosa pallido, che contribuiscono a creare movimento.
La loro leggerezza non si lascia intimorire dalla presenza di un caldo rosso e di un più vibrante arancione, che vanno a completamento di una gamma di colori eclettica ma confortante.
Grazia Malagoli, fashion director di Sportmax, ha saputo sapientemente plasmare questo “esprit nouveau”: un nuovo spirito fatto di sperimentazioni, contrasti e appeal grafico, che, tuttavia, non tradisce in alcun modo l’heritage del brand.

Lucia Francinella

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